Per alcuni anni il caffè è stato considerato un vero e proprio veleno alimentare con molti effetti negativi sulla salute. Oggi il caffè è tornato sotto i riflettori grazie a studi scientifici molto interessanti. Allora, cosa sappiamo sul caffè?

Recenti pubblicazioni rivelano che il caffè avrebbe moltissimi risvolti terapeutici, oltre ad essere un simbolo di convivialità e ai suoi stupefacenti effetti sull’umore, il risveglio o l’attivazione del nostro intelletto.

Alcuni studi hanno infatti mostrato effetti positivi sulla salute, sul cervello e sul metabolismo. Bere caffè rallenterebbe l’accumulo della proteina beta-amiloide coinvolta nello sviluppo del morbo di Alzheimer, e ridurrebbe il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson. Inoltre, la caffeina impedirebbe il deterioramento delle cellule che producono dopamina, e sarebbe responsabile di un minor rischio di insorgenza del diabete di tipo 2 inibendo il rilascio dell’ormone Amilina.

Questa è una notizia positiva, ma ricordiamoci che il caffè potrebbe anche creare dipendenza ed avere conseguenze negative sul sistema cardiovascolare o sul sonno.

Per molte persone il caffè rappresenta un buon metodo per digerire dopo i pasti. La sua capacità di sostenere l’attività del tratto gastrointestinale attivando la muscolatura liscia e promuovendo così la peristalsi, è ormai appurata. La digestione è spesso una priorità nelle nostre abitudini alimentari e talvolta influenza la scelta del nostro pasto, o addirittura ci proibisce di consumare alcuni cibi. Assumere regolarmente un probiotico ad elevata concentrazione, in bustine o capsule, è un’ottima abitudine per prevenire gli effetti spiacevoli della digestione senza rinunciare a ciò che ci piace.

Quindi, il caffè è il rimedio per il domani? Che i fan del caffè, soprattutto in questo periodo in cui la nostra salute è maggiormente esposta, approfittino dei suoi effetti benefici bevendone un po’ senza preoccuparsi della digestione!

I consigli qui presentati non costituiscono una procedura medica.